Buongiorno cari lettori,
Oggi parleremo dell’utilizzo dei videogiochi.
Spesso noi genitori ci chiediamo se e quanto far utilizzare i videogiochi ai nostri figli. I nostri figli sono definiti “nativi digitali”, ciò significa che essendo nati nell’era in cui la tecnologia fa parte delle nostre vite, dobbiamo tenere conto che questo influisce sul loro sviluppo e sul modo in cui li educhiamo che sarà indubbiamente differente rispetto alle generazioni precedenti.
Oggi più che mai i bambini iniziano a usufruire presto delle tecnologie e soprattutto dei videogiochi. A volte è difficile riuscire a capire quali videogiochi far loro utilizzare e per quanto tempo, così come si può essere dubbiosi rispetto all’utilità che i videogiochi hanno per la crescita, senza tener conto che indubbiamente spesso contengono elementi aggressivi e violenti che ci spaventano e che ci fanno pensare che potrebbero influenzare e indirizzare negativamente i comportamenti dei nostri figli.
Negli ultimi anni inoltre stanno spopolando giochi come Fortnite che richiedono un’interazione e un collegamento online con altre persone e che spesso tengono ancorati i nostri figli per ore sullo schermo del computer o delle consolle.
Come possiamo dunque trovare un giusto equilibrio rispetto ai videogiochi?
In primo luogo dovete sapere che esistono moltissimi videogiochi e non tutti sono violenti e che i videogiochi più aggressivi sono di solito vietati ai minori di 14 anni, ma sappiamo anche che spesso i nostri figli li utilizzano lo stesso, allora il mio suggerimento è, lasciarsi coinvolgere nel gioco, per poter osservare direttamente e eventualmente mediare rispetto ai contenuti. Sempre rispetto all’aggressività vi sono stati diversi studi che sostengono in effetti che contenuti aggressivi possono aumentare l’aggressività in certi soggetti, ma non in tutti, perché esistono dei fattori protettivi, tra i quali un utilizzo equilibrato e, mi sento di aggiungere, la mediazione dei genitori. I fattori che possono avvicinare molto all’utilizzo di videogiochi aggressivi possono essere appunto un temperamento maggiormente alla ricerca di sensazioni (sensation seeker) o un temperamento maggiormente aggressivo.
Vi sono però dei fattori positivi nell’utilizzo dei videogiochi. Alcuni studi hanno dimostrato che l’utilizzo dei videogiochi può favorire alcuni aspetti del funzionamento cognitivo tra i quali quelli legati all’attenzione visiva, ma anche alle abilità visuo-spaziali.
Un secondo suggerimento che vorrei darvi riguarda il tempo di utilizzo. Come ogni cosa, l’abuso o l’uso eccessivo non è salutare, dunque dobbiamo provare a regolarlo accordandoci con i nostri figli, soprattutto se sono adolescenti. Credo sia importante lasciare che abbiano uno spazio durante il giorno, dopo aver fatto i compiti, definito temporalmente, in cui poter giocare, magari anche insieme a voi perché no.
Soprattutto in adolescenza, i videogiochi rivestono un’importanza notevole anche per il loro aspetto sociale, infatti i ragazzi si trovano in collegamento tra di loro. Questo apparentemente può sembrare uno svantaggio, ma nell’epoca in cui ci troviamo alcuni aspetti sono stati spostati nel virtuale e dobbiamo accettare che è così per tutti, non solo per i nostri figli.
Per i ragazzini che soffrono di ritiro sociale, che per motivi di fragilità personale non riescono ad affrontare la realtà quotidiana, è stato ampiamente dimostrato che l’utilizzo del virtuale gli ha consentito di far sopravvivere parti di sé e quindi utilizzare la rete come un laboratorio identitario, utilizzano questo altro mondo che per loro diventa un modo per assolvere a dei compiti evolutivi.
Quindi genitori, state vicino ai vostri figli, cercate di conoscere il loro mondo anche attraverso i videogiochi e aiutateli a regolarsi e a riflettere quando lo ritenete opportuno.
A presto.
Dott.ssa Sara Pontecorvo